Dalla preistoria

L’origine di Fontanelice, come quella di altri centri abitati della Valle del Santerno, affonda le sue radici nella preistoria. Lo testimoniano sparsi frammenti dell’età della pietra che diventano più numerosi nel periodo villanoviano, etrusco, celtico e soprattutto romano.
In epoca romana l’attuale Fontanelice non veniva ancora menzionata.

Si narra che Narsete, il generale bizantino che sconfisse i Goti invasori, donò all’imolese Orazio Coralto le terre dove questi fondò nell'anno 554 un castello. L’insediamento più antico si è evoluto attorno al vecchio castello, sul pianoro delimitato dal letto dei due rii delle Chiusure e del Colombarino, affluenti di destra del fiume Santerno.

Già attorno al secolo X venivano nominate alcune località vicine come Orsara, Montemorosino e la Pieve di Gesso, poi nel XII secolo appare la prima testimonianza storica del nome di Fontanelice quando il Papa Onorio II di Fiagnano conferma al Vescovo di Imola Bennone il possesso di tutte le località del territorio imolese, compreso il Castrum Fontane de Urce.

Il successivo sviluppo urbano, di carattere medioevale, è ancora oggi evidente nell’impianto del centro abitato, raccolto attorno alla piazza su cui si affaccia l'ex palazzo pubblico, oggi sede del Museo Archivio Giuseppe Mengoni.


Tra Guelfi e Ghibellini

Fontanelice fu al fianco di Imola nelle lotte tra guelfi e ghibellini, ma poi passò con Bologna contro la stessa Imola, alleandosi con Tossignano.
Il periodo feudale la vede nelle mani della famiglia degli Alidosi, proprietari di numerose altre terre circostanti, fino al 1424, quando divenne territorio governato dal potere pontificio. Durante le guerre tra lo Stato Pontificio e i duchi di Parma (1640) Fontanelice divenne luogo di stanziamento di truppe, cosi come negli anni successivi, al passaggio delle truppe tedesche (1713). Negli anni tra il 1747 e il 1796 divenne feudo della famiglia Spada, e poi entrò a far parte della Repubblica Cisalpina (1801) con l’alternanza di presenze francesi e austriache che lottavano per il possesso dei territori della Romagna.

Nel 1832 fu intrapresa la costruzione della Via Montanara, terminata alcuni anni dopo, che congiungeva Fontanelice e i territori imolesi alla Toscana. Nel 1861, con il nascente Regno d’Italia, Fontanelice entra a far parte della provincia di Ravenna. Poi, dal 1884, passa sotto la provincia di Bologna. La Seconda Guerra Mondiale arrecò a Fontanelice pesanti distruzioni. Alla fine del '44 e per tutto l'inverno successivo, le truppe inglesi vi stabilirono una precaria linea del fronte.


Fontanelice, oggi

Con la ricostruzione Fontanelice si dotò di una nuova sede per il Municipio e furono costruite numerose case popolari. Una nuova fase di crescita per Fontanelice si svolse tra gli anni ‘60/’70: si intensificò ulteriormente l’attività edilizia e nuovi quartieri a prevalente destinazione residenziale sorsero parallelamente alla strada Montanara.